di Rita
Frattolillo
(Campobasso 1922 – ivi 2014), dirigente scolastica, studiosa appassionata del patrimonio
storico, artistico ed etno-antropologico del Molise
Discendente
dei pionieri e maestri dell’arte fotografica
Antonio e Alfredo Trombetta conosciuti per la loro professionalità e la
loro creatività anche all’estero, dove avevano tenuto mostre e vinto premi a
cominciare dalla fine dell’Ottocento, Ada cresce in una famiglia numerosa, che
vanta due personalità di rilievo, il padre e il nonno.
Il padre Alfredo, professore di materie
artistiche negli istituti scolastici, è ispettore onorario ai monumenti e
grande innovatore dell’arte e della tecnica fotografica.
Il nonno Antonio, fotografo e decoratore,
deceduto nel 1915, aveva inculcato il gusto per il bello e l’arte al figlio
Alfredo, che, spinto da lui, aveva scoperto l’amore per la rappresentazione
della natura in tutte le sue forme con la macchina fotografica.
In seguito aveva anche avuto l’idea originale
di ritoccare l’immagine ripresa con l’aiuto del pennello, creando la
fotopittura, una tecnica che ebbe una certa fortuna tra i due secoli.
Sensibile alla raffigurazione dei monumenti,
dei paesaggi e dei ceti sociali più umili, Alfredo è particolarmente ricercato
come ritrattista, la sua fama si
diffonde, sicché a poco a poco non solo la borghesia locale, ma anche illustri
personaggi di passaggio nel Molise fanno una sosta in più a
Campobasso per essere immortalati dal suo obiettivo.
La sua casa diventa quindi uno
studio il cui terrazzo funge da atelier,
un set con tappeti e fondali rappresentanti balaustre, statue e parchi, dove
posa la migliore società dell’epoca desiderosa di lasciare di sé un’ immagine
importante.
Ada cresce in questo ambiente artistico e in
questo clima che vive di cultura, dal momento che nel corso del Novecento
l’appartamento di via V. Emanuele è luogo di incontro, punto di riferimento di
sovrani, principi, personalità di spessore, come i filosofi Giovanni Gentile e
Benedetto Croce.
Dopo
la laurea conseguita a Roma, Ada
intraprende la carriera di docente e poi
quella di dirigente scolastica, e, seguendo le orme paterne, affianca
all’impegno scolastico una ricca e fervida attività come studiosa dell’arte e
dei costumi molisani. Si reca nei borghi, nelle campagne, nei siti
archeologici, ovunque ci sia la possibilità di trovare reperti, conci, fregi,
oggetti del passato da rinvenire, fotografare, salvare dall’abbandono. Ben
presto decide di condividere con la comunità molisana i suoi ritrovamenti, che,
fotografati e repertati, sono presentati sulla stampa grazie ai suoi articoli,
e divulgati in incontri pubblici.
Ada con la sua classe |
La
sua verve, la passione e la felice comunicativa la fanno presto
apprezzare; l’amore per la vita,
l’entusiasmo, l’ironia che mette nelle sue parole incantano il pubblico, e la
sua presenza è sempre più richiesta anche fuori regione.
Dal 1982, data del suo pensionamento
dalla scuola, si impegna ancora di più per portare alla luce il patrimonio
storico, artistico e folklorico del Molise, che studia, ricerca e immortala in
volumi sontuosi unici nel loro genere, veri monumenti d’arte e di indagine
conoscitiva storico-antropologica.
Nel
1985, per ricordare il padre, scomparso nel 1962, idea e realizza il “Concorso
fotografico Alfredo Trombetta”, che ha varie edizioni, dapprima su scala
regionale, e poi su quella nazionale.
Il nome di Ada Trombetta, considerata
protagonista tra le più autentiche della cultura molisana, è legato a diversi
volumi.
Tra essi : Arte medievale nel Molise
(1971) è stato integrato e ripreso in Arte nel Molise attraverso il Medioevo
(1984); Fascino e suggestione del passato nella processione dei Misteri a
Campobasso (1979) ripercorre la storia degli “ingegni”
settecenteschi del campobassano Francesco Saverio di Zinno, accompagnata dalla descrizione analitica dell’evoluzione
iconografica dei “Misteri”.
Campobasso tra
'800 e '900 ‑ Le cartoline raccontano (1987) ricostruisce
l’evoluzione urbanistica e storica della città attraverso l’esame delle
cartoline; in Mondo contadino d'altri
tempi ‑ I costumi molisani (1989) la studiosa traccia un quadro del
microcosmo rurale di un tempo, soffermandosi ampiamente sulle
caratteristiche e sul significato dei
costumi locali. In 1943‑1944...e fu guerra anche nel Molise (1993)
Ada Trombetta appunta la propria attenzione su un periodo cruciale dell’ultima
guerra mondiale, così come è stato vissuto sul territorio regionale.
Cento anni di
fotografia nel Molise. Lo studio Trombetta (1994, a cura di W.
Settimelli, A. Trombetta, Susanna Weber)) raccoglie le testimonianze -
sostenute da un sontuoso apparato fotografico -
dell’attività e del fervore che si viveva nello studio dei Trombetta.
In Dai borghi alle
contrade: toponimi e immagini di Campobasso antica (2001), Ada,
basandosi sulla filologia delle pietre e sui toponimi originali, ripercorre i
cambiamenti subiti nel tempo dalla città capoluogo.
Nel 2006, Paolo Matrella, amico della
ricercatrice campobassana e conoscitore dei suoi studi, in occasione del 42°
anniversario della Regione, cura e
ripropone un elegante album, in stile liberty, dei Costumi
del Sannio fotografati e ritoccati da Antonio e Alfredo Trombetta a
inizio Novecento.
La
studiosa, che non si è mai sposata e ha vissuto nella casa-studio paterna con
la sorella Anna fino alla sua scomparsa
(sopraggiunta il 5ottobre 1990), forte del suo cognome, delle sue ricerche e
della sua passione per il Molise, è stata per decenni l’instancabile quanto brillante ambasciatrice culturale della regione.
Ha anche curato diversi viaggi
culturali per conto di circoli di Campobasso, Roma e Napoli, fatto parte
di club e associazioni.
Ha
ricevuto prestigiosi riconoscimenti, numerose medaglie d'oro, prima fra tutte
quella concessa dal Presidente della Repubblica ai benemeriti della scuola,
della cultura e dell'arte (1973). Per tre volte, nel '73, nell'86 e nel '90, ha
ricevuto il Premio per la cultura dalla Presidenza del consiglio dei ministri.
Molte le targhe e gli attestati; è stata insignita della nomina a Cavaliere
della Repubblica (1975), della nomina a Ufficiale al merito (1986), di quella a
Commendatore al merito della Repubblica (1991).
Sarebbe stato suo desiderio donare al
Molise il prezioso patrimonio fotografico ereditato dal padre e dal nonno, ma,
quando la studiosa si è resa conto che i tentativi portati avanti per farlo
custodire degnamente non portavano a buon fine, con amarezza si è decisa a
destinarlo all’Archivio Alinari di Firenze.
Dimostrando ancora una volta grande
generosità, Ada, pur di rendere fruibile
agli appassionati l’immenso materiale - rappresentazione unica di tutti gli
aspetti della vita molisana tra i due secoli ‑ si è sobbarcata per anni a un
lavoro improbo.
Ha infatti aggiunto le didascalie e le date alle singole immagini
che, in microfiches accompagnate dai relativi cataloghi, sono custodite
presso la Biblioteca provinciale “Pasquale Albino” di Campobasso, dove possono essere esaminate e richieste.
Rita Frattolillo © 2014 Tutti i diritti riservati
Fonti e bibliografia
Le informazioni e le notizie
biografiche contenute nel testo sono frutto della lunga amicizia di chi scrive
con la compianta Ada Trombetta e con il suo entourage.
B. Bertolini, R. Frattolillo, Molisani, milleuno profili e biografie,
ed. Enne, Campobasso, 1998.
R. Frattolillo di Zinno, Arte, cultura, fatti e personaggi nel
Molise, Giornalismo 1985-2005, ed. Enne, Ferrazzano 2005.
Il mio vivo ringraziamento all’amico
Paolo Matrella per la disponibilità e la sollecitudine con cui ha fornito
l’apparato iconografico a corredo di
questa biografia.
Qualche anno fa sono venuto a Campobasso per cercare di rintracciare la casa dove avevo abitato per sedici mesi con la famiglia nel periodo '43 - '44. Ci ospitava una famiglia che aveva una figliola di nome Ada. Non ho trovato la casa, ma ho riportato a Roma il libro di Ada Trombetta 'Dai borghi alle contrade'. Non sono riuscito a trovare un altro suo libro: '1943 - 1944 la guerra anche nel Molise.
RispondiEliminaMi scusi. Sa se per caso in quel libro è menzionata la famiglia de Iudicibus?
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