…perché la nostra ricca esperienza di ricerca ci
ha dovuto far constatare un’evidente disparità di trattamento dei biografi di
ogni epoca e tendenza nel valutare l’operato del genere femminile rispetto
a quello maschile.
Per cominciare, lor signori stavano sempre guardando da un’altra parte, quando era il momento di constatare o ammettere la validità di un’attività femminile. Poi…, se stilando la biografia di un uomo essi hanno sempre dato ampio spazio – giustamente ̶ ai meriti, e si sono sempre limitati ad un rapido accenno alla vita privata del tale personaggio, guardandosi bene dall’assumere toni indagatori o moraleggianti, al contrario, quando si è trattato di una personalità femminile, a finire sotto la lente d’ingrandimento erano proprio i risvolti piccanti, possibilmente erotici, della sua vita. Un esempio per tutti?
Quello della magnifica pittrice Artemisia Gentileschi: poco si è scritto sulla
qualità eccelsa della sua arte, ma in compenso si conosce a puntino tutta la
storia dello stupro che lei subì, e del processo che ne seguì nella Roma papalina. Una singolare schizofrenia
– tutta maschile ̶ che abbiamo ritrovato spesso nei signori
biografi è la scelta di evidenziare le favorite degli uomini di potere e le
amanti “celebri”, sulle quali generalmente si diffondono con levità, mentre invece,
quando si tratta di dover ammettere i meriti oggettivi di una donna nel suo
campo di attività, sembra che cerchino il pelo nell’uovo per offuscarne il
valore, insinuando sospetti sulle ragioni che le hanno portate fin lì. Questo
diffuso atteggiamento discriminatorio e schizofrenico trova le sue radici nelle
antiche incrostazioni e nei pregiudizi atavici che tornano a galla,
sorprendentemente, sempre e solo quando si parla di donne: due pesi e due
misure, niente di nuovo sotto il sole, direte. Ma ecco perché noi ci accingiamo
con sguardo limpido, libero da condizionamenti
e cliché, a questo lavoro di ricerca sulle donne. E c’è, sottesa ma non
meno importante, un’altra ragione, perché nella società attuale, in cui trionfa
il deteriore modello televisivo delle chiacchiere vuote e dell’immagine
scollacciata che fa mercimonio delle donne, schiacciandone i meriti
effettivi, non c’è posto per le donne
poco servizievoli con il “capo”
di turno, che non vanno nei talk-show, che non compaiono sui rotocalchi
scandalistici. Eppure, sono e restano invisibili e senza voce, anche se sono
loro che lavorano sodo, creano e producono, che rappresentano il tessuto
connettivo della comunità. Sono proprio loro, così lontane dai modelli e stili
di vita “velinisti” dominanti, che dovrebbero essere portate come valido
esempio alle giovani generazioni, perché, parafrasando il vecchio Shakespeare,
sono le donne i libri, le arti, le scienze di un’accademia che spiega,
comprende e alimenta ogni realtà umana, e la fa progredire.
Per cominciare, lor signori stavano sempre guardando da un’altra parte, quando era il momento di constatare o ammettere la validità di un’attività femminile. Poi…, se stilando la biografia di un uomo essi hanno sempre dato ampio spazio – giustamente ̶ ai meriti, e si sono sempre limitati ad un rapido accenno alla vita privata del tale personaggio, guardandosi bene dall’assumere toni indagatori o moraleggianti, al contrario, quando si è trattato di una personalità femminile, a finire sotto la lente d’ingrandimento erano proprio i risvolti piccanti, possibilmente erotici, della sua vita. Un esempio per tutti?
La nostra indagine di scoperta e “repêchage” di donne protagoniste del loro tempo, che spesso sono
finite nella galleria delle eroine dimenticate, prende l’avvio dalle eccellenze
femminili riportate nel DBI per un dovuto omaggio alla migliore enciclopedia
italiana. Per il resto, la nostra ricerca sarà improntata, oltre che ad
approfondimenti su personaggi già conosciuti, a nuove acquisizioni, che forse
non troveranno mai cittadinanza nella Treccani o in Wikipedia, ma che
indubbiamente hanno inciso nel loro/nostro tempo. Perciò, care internaute, buona
lettura! E…naturalmente, siamo aperte alle vostre proposte e ad ogni vostro suggerimento
fattivo. Fin da ora, grazie.
Rita Frattolillo
Nessun commento:
Posta un commento