di Alma Perego
(Rocca di Capri Leone in provincia
di Messina 1956 - vive e lavora a Cesenatico),
imprenditrice nel campo della moda
“La moda passa, lo
stile resta.” Affermava Coco Chanel, la nota stilista francese che ha rivoluzionato
il concetto di femminilità e il mondo della moda.
Imprenditrice
e direttore di produzione di un atelier per capi d’abbigliamento e da sposa;
artefice con la figlia Lorena di una conduzione famigliare che vede la felice
collaborazione di due generazioni in dialogo continuo. Realtà professionale che
ha destato interesse nell’imprenditoria romagnola e anche d’oltralpe nella
regione francese del Beaujolais.
Ago e
filo sono i suoi arnesi del mestiere, nella sua cassetta degli attrezzi,
infatti, non mancano mai. Inizia il suo viaggio professionale eseguendo piccole
riparazioni sartoriali fino a creare con la figlia Lorena una propria linea di
stile con il marchio Lo&Lo. I suoi capi hanno
vestito Miss Francia a Lione; il suo laboratorio, con annesso show room, si
trova a Cesenatico, in Romagna, dal 2007.
Porto-canale di Cesenatico |
UN TORTUOSO VIAGGIO:
DALLA SOLEGGIATA SICILIA ALLE NEBBIE DI MILANO, PER APPRODARE SULLE RIVE
ADRIATICHE DI CESENATICO
La
storia di Antonella parte da lontano. Nasce a Rocca Capri Leone in provincia di
Messina, un paesino di poche anime ̶ nei pressi della più
nota località di Capo d’Orlando ̶ che si affaccia sul
mar Tirreno con le Isole Eolie sullo sfondo; piccolo borgo collinare che scende
al mare, teatro di saghe feudali prima francesi e aragonesi poi. Tra mare e
collina, profumi d’agrumi, colori accesi e sassi, la sua infanzia trascorre
prevalentemente tra le mura domestiche a cucire, come quasi tutte le bambine
del tempo e dell’isola. I genitori lavorano entrambi ma la mamma con il
ricavato della vendita di uova delle proprie galline recupera ben diciottomila
lire per mandare la sua bimba a “lezione” dalla sarta del paese. Saranno tre
anni intensi, dove l’arte sartoriale del taglio e della confezione entrerà a
far parte della sua vita. Mamma e papà emigrano presto in Svizzera e poi in
Germania. I nonni paterni si prenderanno
cura di Antonella e di due fratelli più piccoli accogliendoli nella bella casa
rurale di Galati, sulla collina che guarda il mare. E’ in campagna che la sua
anima artistica inizia a far capolino tra momenti di gioco negli spazi
sconfinati, con la complicità di gente accogliente e solare che frequenta la
grande casa dove la porta è sempre aperta; è lassù che si forgia il carattere
di una bambina dolce e anche determinata nel perseguire il suo sogno: creare
modelli con la propria fantasia e le proprie mani!
Nel
corso dell’adolescenza, quando già tutto sembra difficile e insormontabile per
tutti quelli che ci sono passati, Antonella deve affrontare un cambiamento
radicale: la famiglia si trasferisce per lavoro al nord, in quel di Cinisello
Balsamo, vicino a Milano. A quattordici anni la metropoli meneghina non è tanto
affascinante quanto i panorami suggestivi della sua isola, e questa ragazzina
mora con il taglio d’occhi orientale si deve abituare a nuovi ritmi, costumi e
vocaboli. Non si perde d’animo e si presenta in una lavanderia per proporsi
come stiratrice. Il sogno è lontano ma lei lo coccola e non demorde. Nel
frattempo i genitori in fabbrica accantonano quel che è possibile dai
rispettivi stipendi per costruire le case ai figli nel paese natale. In quegli
anni difficili incontra una straordinaria donna avanti negli anni e dotata di
grande sensibilità, Giuditta, che la aiuterà a crescere senza troppi scossoni
nella banlieue milanese e sarà una guida importante, la sua
confidente insomma, insieme con Onofrio e Paola, gli amici di una vita, quelli
che dopo quarantaquattro anni non si sono ancora scordati!
6 aprile 1974, oggi sposi |
Ci
avviciniamo così all’inizio della carriera di Antonella. Durante una vacanza sulla costa romagnola a
Cesenatico incontra Mario. «Avevo diciassette anni, e quando mi ha stretto la
mano e guardato negli occhi ho scoperto che quello sarebbe stato l’uomo della
mia vita.» Così è stato. La famiglia giudica la ragazza troppo giovane per un
legame e teme il trasferimento nella località romagnola. Ormai le trame del
destino sono ordite e nel 1974, esattamente il 6 aprile convoleranno a nozze.
Mario lavora a una pompa di benzina, Antonella, su suggerimento del suocero
lungimirante s’iscrive presso il Comune nell’elenco degli artigiani come sarta.
La giovane siciliana deve quindi adattarsi a nuovi ritmi e abitudini, ormai è
un refrain con cui ha già fatto i
conti e l’entusiasmo di questa bella avventura matrimoniale fa superare anche
momenti non facili dettati dalle ristrettezze economiche che la giovane coppia
deve affrontare. Il percorso dei cambiamenti è diventato la metafora del
cammino di Antonella che affronta con piglio e gioia anche l’arrivo di Lorena,
la prima figlia. Negli anni settanta la marcia in più che hanno le donne non è
più nascosta dietro a pesanti quinte, si svela, si rappresenta fortemente, e la
tenacia con la quale si vuole perseguire la propria indole si fa motore di una
coscienza che sfocia nella consapevolezza di “potercela fare”.
I
coniugi aprono un’attività in proprio, sarà un distributore di benzina a
Valverde, una frazione di Cesenatico, che vedrà Antonella alle prese con un
lavoro non suo ma vicina a Mario che ha sempre compreso e sostenuto la moglie
nel ménage famigliare.
Nell’ottantatré nasce Francesca, un’altra splendida bimba; il distributore è
dismesso e Antonella prosegue con le piccole riparazioni per amici e parenti,
giusto per non “perdere il ritmo”.
1985 - 1995 IL DECENNIO DELLA SVOLTA
Antonella
vorrebbe continuare un’attività lavorativa con il marito ma questa volta Mario,
che nel frattempo commerciava in ortofrutta a Cesena, nega questa
possibilità! “Hai la voglia di cucire
nel dna, le dice, perché mai dovresti venire con me a contare casse di cipolle
e pomodori?” E’ quel che si suol dire una “doccia fredda” per questa giovane donna che ha ben
chiaro quello che vuole fare nella propria vita ma teme difficoltà e insuccessi.
In quegli anni, dopo aver aperto una partita I.V.A., Antonella avvia un piccolo
laboratorio di sartoria vicino al centro storico della cittadina e poco lontano
da casa. Lavora da sola come “terzista” (su ordinazione per altri soggetti).
Provvede al taglio e alla confezione dei capi consegnandoli in tempi rapidi.
Comincia a farsi un nome e lo spazio di lavoro diventa stretto, troppo
contenuto per ospitare rotoli di stoffe, macchine da taglio e cucito. E’ di
questi tempi, e siamo nel 1996 circa, che giunge la proposta di una nota casa
di moda che per metterla alla prova, ordina la consegna di venti capi in soli
tre giorni, pochi, ma si tratta di un pacchetto sostanzioso e della prima linea
di confezionamento, e poi è un livello prestigioso… e poi lavorando senza sosta
con i tre dipendenti la consegna avviene, il lancio anche, Antonella
Parafioriti non è più solo una sarta e la strada è aperta per l’imprenditoria.
Siamo
nel 2001, è il tempo di ingrandirsi e di assumere personale. A Villalta, nella zona artigianale della
frazione di Cesenatico, c’è un ampio capannone che diventerà il “laboratorio”
per eccellenza. La produzione di capi per conto terzi lievita, i dipendenti
impegnati sono quindici; Antonella comincia un percorso che sarà altrettanto
decisivo per gli anni a venire con aziende di alta moda. Ora può pensare alla
realizzazione del sogno tenuto per troppo tempo nel cassetto: produrre capi
propri, preparare un campionario. Sono anni di formazione per consolidare ciò
che aveva maturato con l’esperienza: un patrimonio di conoscenza nel campo
della sartoria. L’imprenditoria richiede impegni maggiori, esige aggiornamenti,
e poi ci si deve dotare dei mezzi tecnologici utili per stare al passo con i
tempi, per mantenere il livello di collaborazione con le grandi marche che
ormai strizzano l’occhio con complicità a quest’azienda in crescita guidata da
una donna, per giunta non nostrana ma trapiantata a tutti gli effetti in
Romagna. La Confartigianato di Cesena osserva con estremo interesse gli
sviluppi dell’azienda, tanto da proporre la presidenza alla titolare che
declinerà l’offerta in favore della figlia Lorena, giovane, spigliata, dotata
di un talento naturale per portare nell’azienda di famiglia quella creatività
che la accompagna fin da piccola.
Laboratorio |
LORENA E LA NASCITA DEL
MARCHIO CHE CONNOTA L’AZIENDA
La
passione per il tratto e il disegno, la piccola Lorena l’ha coltivata fin da
piccola. Non solo, il ricamo l’ha rapita guardando la mamma sempre alle prese
con aghi, fili e forbici, mentre in casa si respirava profumo di stoffe che
unite ai colori e al tatto delle trame, ne hanno esaltati i sensi forgiando una
forte personalità artistica.
Lorena |
La
scelta degli studi universitari non poteva che essere vicina al suo sentire.
Così Lorena sceglie il percorso di Conservazione dei Beni Culturali a Ravenna,
si laurea, cerca la sua strada come ogni giovane e accarezza il sogno di
potersi muovere nei musei o istituti d’arte in Italia e all’estero. Ma, “mamma
Antonella docet”, i sogni non si
realizzano sempre subito, ci vuole il tempo giusto e si devono maturare
percorsi lenti. Allora è il tempo dei viaggi, della conoscenza delle lingue,
della permanenza a Firenze, città d’arte per eccellenza, dove Lorena frequenta
perfino un corso di restauro virtuale. In quegli anni incontra anche il futuro
marito e, di ritorno a Cesenatico, decide di dare una mano alla madre che le
lancia un s.o.s. per il disbrigo di pratiche d’ufficio, controlli qualità,
fatture e bolle, la parte amministrativa insomma, perché nell’azienda ci si
deve anche occupare di questo. Lei è
creativa e pignola allo stesso tempo, affronta la “gavetta” con impegno e
disinvoltura. Dal 2004 in poi acquisisce esperienza, prende confidenza con i
meccanismi dell’ambiente sartoriale, fa propri i ritmi di produzione fino a
proporre ad Antonella che accetterà di buon grado, di realizzare due linee di
lavoro: quella per “conto terzi” garanzia di fatturato, ma nel tempo andrà
scemando sempre più visto l’andamento dei mercati; quella di produrre “in
proprio” capi prêt-à-porter di alta gamma per essere competitivi anche
all’estero.
L’amore
per il disegno e il ricamo trovano in quel periodo la giusta e felice sintesi
sui capi impreziositi da dettagli che fanno la differenza nella presentazione
dei campionari; crea borse, maglie con paillettes
e si inizia timidamente a pensare agli abiti da sposa, altro grande sogno di
Antonella che di lì a poco prenderà forma.
Antonella e Lorena al lavoro |
La
crisi del settore incombe, le ordinazioni si fanno sempre più esigue, i
dipendenti devono essere dimezzati, ma questo non fa che rafforzare la rete
famigliare che vede la partecipazione di tutti, mariti compresi. La
sperimentazione non è abbandonata, anzi, con tenacia e determinazione le due
donne viaggiano all’unisono ormai consce che l’occhio è allenato alla
proiezione e prima che diventi moda, il capo deve attirare l’attenzione. Questo
sarà il periodo di registrazione del marchio, dei rapporti con la stampa, della
partecipazione ad eventi, tutti i risvolti più segreti della comunicazione
saranno dispiegati, è quasi un tam tam che tambureggia nelle manifestazioni e,
nel 2006, alla fiera di Milano, la sfilata dei capi delle stiliste sarà un
successo.
Non è
poi infondato pensare che la sorte voglia premiare gli audaci! Va ricordato che
se Antonella non avesse avuto fiducia nella figlia e nelle sue “visioni”
proiettate nel futuro, forse il trend dell’azienda sarebbe stato più pacato,
con meno rischi e senza impennate. Poiché di energie ne sono state impegnate
veramente tante in quest’impresa “controcorrente”, in un periodo di crisi,
quando il consolidato è incerto, creare un marchio, volare all’estero e, last but not least, credere fortemente
nella femminilità che trova il suo punto d’incontro magico nell’abbigliamento
pratico di una donna dinamica che qualche volta vuole essere anche speciale
nell’indossare abiti arricchiti di dettagli preziosi ed estrosi, non è cosa da
poco.
Nel
2010 inizia una partnership di prestigio con la Camera di Commercio di Lione.
L’azienda partecipa per la prima volta nella regione del Beaujolais alle
manifestazioni alle quali sono invitati noti stilisti. Si tratta di un progetto
enogastronomico della Comunità Europea che vede la presenza di autorità locali,
della stampa e il clou è rappresentato dalle sfilate di capi d’abbigliamento
indossati dalle miss francesi. L’appuntamento con la “Festa delle Mussoline”
(evento organizzato dalla Camera di Commercio di Lione per valorizzare i
tessuti della regione) è diventato annuale e la nostra azienda romagnola non
manca mai; ha potuto farsi conoscere e lanciare così un prodotto made in Italy
elegante ed esclusivo.
Servizio apparso su View Sposa |
Sono
tante le idee che questa squadra vincente ha in animo di realizzare, anche per l’
EXPO 2015 a Milano dove presenterà un proprio progetto avveniristico. Nel
frattempo nel laboratorio l’attività ferve in un turbinio di stoffe, di tavoli,
dove debordano pizzi pronti al taglio, di manichini delicati dove sono
appoggiati abiti di shantung e taffetà di seta pura. Antonella e Lorena si
muovono tra cucitrici e computer con disinvoltura e naturalezza, condividendo
gli impegni quotidiani con i collaboratori verso i quali un sorriso e una
battuta non mancano mai.
Tra
questa folla colorata corre, recuperato al volo da mamma Lorena, il piccolo
Lorenzo che ha compiuto tre anni trascorsi tra asilo e laboratorio; mentre fa
capolino su un poster nell’ufficio di Antonella l’immagine di Francesca,
l’altra figliola che vive a Milano, impegnata nella sua attività di direttore
della comunicazione di un noto marchio di calzature.
Antonella, Lorena e Francesca nel poster |
“Fare
rete”, un modo di dire quasi abusato oggi, ma in questo caso la rete famigliare
che Antonella ha sapientemente creato in tutti questi anni di attività è un
modello da seguire in aperta sfida con i tempi bui dell’occupazione giovanile e
non solo.
Dalle
piccole riparazioni, dunque, al marchio di stilista di un prodotto italiano che
se amato con questa passione non può tramontare, semmai potrebbe espatriare
verso mercati emergenti ma stabili; questa però è un’altra storia, un’altra
tappa in questo viaggio emozionante di cui protagonista è stata ed è Antonella
Parafioriti, imprenditrice romagnola d’eccezione!
***
Note
Questa
piccola biografia è frutto di una bella chiacchierata con Antonella e Lorena
che mi hanno ospitato un pomeriggio primaverile nel laboratorio di Villalta di
Cesenatico. Mentre fervevano i preparativi per realizzare il prossimo
campionario di alta moda, il Presidente di Confartigianato di Cesena Lorena
Fantozzi, nonché direttore artistico dell’azienda, con discrezione e tatto ha
lasciato spazio alla mamma affinché mi raccontasse la sua bella storia
chiamandola ogni tanto “Anto” mai mamma, poiché professionalmente è giusto
così.
Alma
Perego©2015 Tutti i diritti riservati - Biografia autorizzata
Bibliografia:
· Angela Padrone, Imprese da favola, pp. 87-90, Dal laboratorio all’Atelier, Marsilio
Tempi editore, 2011.
· Dalla rivista View Sposa: Lo&Lo, un
modo di essere sposa Made in Italy, moda emergenti, articolo di Elisa Borciani,
2011.
· “Batto la crisi con il made in Italy,
Il Resto del Carlino, 21 dicembre 2009.
· Sfilano a Lione gli ateliér regionali,
Cesenatico News, 10 luglio 2010.
· Moda di Cesenatico al top, trasferta a
Lione, Corriere di Cesenatico, 12 luglio 2010.
Foto: abito da sposa servizio fotografico View Sposa; alcune sono state gentilmente fornite da Lorena Fantozzi mentre altre sono di Alma Perego.
Cara Alma,
RispondiEliminale tue donne sono sempre molto interessanti e sai farne un "ritratto" da maestra!
Grazie Barbara. La storia di Antonella mia ha davvero conquistata con la sua tenacia nel voler realizzare il "sogno" . Lei ci è riuscita, non solo, ha condiviso tutto con questa fantastica rete famigliare. A presto.
RispondiEliminaBella storia vera... lascia la speranza che ancora oggi per ci crede e.si.impegna possa.esserci un.domani magari. Migliore. .
RispondiEliminaIl messaggio è proprio questo, hai colto nel segno!
RispondiEliminaGrazie,
Alma
Ho letto la breve biografia della signora Antonella con piacere: non pensavo che a Cesenatico oltre alle spiagge, agli alberghi, alle barche dei pescatori (ma il "meglio" resta il Porto Canale), vi siano spazi per qualcosa di meno scontato ma non per questo meno importante.
RispondiEliminaUna attività creativa sorta quasi dal nulla per merito di una donna, per giunta "venuta da lontano" e che ora "naviga" anche all'estero e che "tira" anche nelle basse stagioni.
E che quindi da lustro alla città!
Mi fa sempre piacere fare scoprire storie inedite e Cesenatico, almeno per me, offre ancora molto da raccontare. Qualche progetto c'è, per ora osservo, assaporo e poi metterò in cantiere! Grazie comunque a tutti!
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