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Santuario di Castelpetroso |
di Rita Frattolillo
(marzo 1888 prima visione. Prima
pietra del Santuario posta nel 1890, terminato nel 1959)
Il tempio neogotico del santuario di
Castelpetroso (Isernia) dalle biancheggianti guglie slanciate che si staglia
sullo sfondo di un vasto massiccio, è
l’esempio tangibile del grande movimento di popolo che, con generosità e
tenacia, lo ha voluto erigere pietra dopo pietra in omaggio alla Vergine
Addolorata che lì apparve, negli ultimi decenni del 1800, a due umili
contadine, Bibbiana e Libera. Questa è la loro storia, ormai avvolta in un
alone di leggenda.
Ci provava da giorni a distrarsi
occupando la mente con altri pensieri, ma
inutilmente. Malgrado i tentativi Bibbiana non ci riusciva proprio a cancellare l’immagine di quei due che, nascosti dietro
alla siepe, si abbracciavano stretti, i corpi talmente avvinghiati che a
malapena si distinguevano l’uno dall’altro; ma lei li aveva riconosciuti lo
stesso, e il fatto che erano due suoi compaesani le creava un’ansietà strana,
di cui non riusciva a capire la ragione. Per placare la tensione crescente
aveva cercato di mettere più intenzione nelle faccende di casa.