Due giornaliste, con alle spalle 20 anni di ricerche biografiche, hanno deciso di concentrarsi sul variegato mondo femminile, così poco studiato fino a non molto tempo fa e che la storia ha spesso relegato nel dimenticatoio...
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martedì 13 maggio 2014

Giuseppina TURRISI e Lauretta LI GRECI

di Rita Frattolillo

Giuseppina Turrisi-Colonna (Palermo, 2.4.1822 – 17.2.1848), poetessa e patriota

Lauretta Li Greci  (Palermo, 15.11. 1833 – 3.7. 1849), poetessa


A Palermo la chiesa seicentesca di San Domenico, che dà sull’ omonima piazza, è il Pantheon dell’isola.  Custodisce gli spiriti eletti, i campioni siculi che credettero nell’Unità d’Italia, per essa combatterono e morirono, e coloro che dopo il 1860 hanno provato a plasmare l’Italia e a darle identità di nazione. Numerosi i musicisti e poeti qui ricordati da monumenti e  lapidi. Ma sono due bei monumenti funebri ad attirare la mia attenzione, perché custodiscono i resti mortali di due donne, entrambe ispirate poetesse, ed entrambe accomunate da un destino avverso: la sofferenza e una morte prematura.

Lauretta Greci e Turrisi Giuseppina,  questi i loro nomi, rappresentano la punta di diamante di una folta generazione di donne intellettuali (Laura Beatrice Mancini Oliva, Mariannina Coffa chiamata la “Capinera di Noto”, Ramondetta Fileti, Rosina Muzio Salvo) che, pur avendo dato molto alle lettere e alla consapevolezza politica nel periodo cruciale del Risorgimento, sono riuscite difficilmente ad avere visibilità. Quello che colpisce, al di là delle loro vicende biografiche, è una costante che è possibile rintracciare in tutte: l’appartenenza ad un ceto sociale alto borghese o addirittura nobile.